Storia

Reggia di Versailles: Storia e Curiosità sulla sua Costruzione

Se cerchi informazioni sulla straordinaria storia della Reggia di Versailles, sei proprio nel posto giusto. Benvenuto nella tua guida virtuale alla scoperta della magnifica Reggia del Re Sole! Questo palazzo, simbolo di lusso e potere, è un tesoro di storia, arte e architettura. 

In questo articolo, ti accompagnerò in un affascinante viaggio nel tempo per esplorare la storia della Reggia di Versailles.

Cominceremo con un riassunto delle origini di Versailles, dal suo umile inizio come padiglione di caccia fino alla sua trasformazione in una delle più splendide residenze reali d’Europa sotto il regno di Luigi XIV. 

Scopriremo come Luigi XIV abbia deciso di fare di Versailles il cuore pulsante del suo regno, trasferendovi la corte e avviando una gigantesca opera di ampliamento e abbellimento

Proseguiremo, poi, con la storia della reggia dai giorni della scomparsa del monarca fino ai nostri.

Non mancheranno le curiosità sulla costruzione della reggia. Sapevi, ad esempio, che furono impiegati decine di migliaia di operai per realizzare questa meraviglia? O che Luigi XIV fece deviare un fiume per alimentare le spettacolari fontane dei giardini? Questi e altri aneddoti renderanno ancora più avvincente il nostro racconto.

Per rispondere a tutte le tue domande, abbiamo preparato una sezione di domande più frequenti, dove troverai risposte chiare e precise sui dettagli storici e molto altro ancora su Versailles.

Preparati dunque a immergerti nella splendida storia della Reggia di Versailles. E se alla fine dell’articolo sarai ispirato a visitarla di persona, troverai tutte le informazioni per acquistare i biglietti online e vivere un’esperienza indimenticabile. Pronto a partire? Iniziamo!

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La storia completa della Reggia di Versailles

Le origini e Luigi XIII

progetto reggia di versailles

Nel 1623, Luigi XIII, afflitto da agorafobia e desideroso di ritirarsi in un luogo tranquillo, decise di costruire un modesto padiglione di caccia a Versailles. L’architetto Nicolas Huaut progettò questa struttura rustica, circondata da fossati e giardini terrazzati, che il re acquistò ufficialmente il 9 marzo 1624. 

Questo primo castello, conosciuto come “le chétif château” per le sue dimensioni modeste, divenne un luogo di ritiro stagionale per Luigi XIII e ospitò occasioni speciali come la visita segreta del cardinale Richelieu nel 1630, evento politico di rilievo noto come “Journée des dupes” (Giornata degli ingannati). 

Nonostante la sua semplicità, il castello accoglieva occasionalmente anche la madre del re, Maria de Medici, e sua moglie, Anna d’Austria, anche se non disponeva ancora di appartamenti adeguati per loro.

Nel 1632, Luigi XIII acquistò definitivamente il dominio di Versailles da Jean-François de Gondi, arcivescovo di Parigi. Iniziarono i lavori di ampliamento sotto la direzione dell’architetto Philibert Le Roy, che aggiunse torri agli angoli e sostituì il muro con un portico a sei arcate

I giardini furono rinnovati in stile francese, decorati con arabeschi e intrecci. Questo secondo castello, conosciuto come la “Corte di Marmo”, mostrava un’architettura più elaborata rispetto al suo predecessore. 

Nel 1643, Luigi XIII pianificò di ritirarsi a Versailles per dedicarsi alla religione, ma morì poco dopo, lasciando il regno nelle mani di suo figlio Luigi XIV, a sua volta sotto la reggenza di Anna d’Austria. A partire da quel momento, il castello di Versailles non fu più una residenza reale per diciotto anni. Ma poi…

Luigi XIV e la trasformazione in una Reggia

All’inizio del suo regno, Luigi XIV non trovò una residenza adeguata a Parigi e sperimentò varie location, tra cui Vincennes, Saint-Germain-en-Laye e Fontainebleau; tutte, a suo parere, con limitazioni. Iniziò pertanto a considerare Versailles come soluzione ideale

Nel settembre 1660, intraprese una serie di miglioramenti per il castello, nominando Jérôme Blouin per la gestione e avviando lavori di ampliamento dei giardini. Dopo il matrimonio con Maria Teresa di Spagna, visitò Versailles e manifestò un interesse crescente per la tenuta. 

Nel 1661, dopo la decisione di governare autonomamente senza un primo ministro, iniziò un vasto progetto di ampliamento del castello, affidando a Louis Le Vau la sua espansione e a diversi artisti la decorazione degli interni e la creazione dell’Orangerie e della Ménagerie royale. Nonostante le critiche sulla scelta di Versailles come sede reale, Luigi XIV persistette nei lavori.

Prima campagna di costruzione (1661-1668)

Nel 1664, Luigi XIV organizzò la festa “Les plaisirs de l’Île enchantée” a Versailles, ispirata ai poemi epici italiani e alle opere teatrali di Molière, per celebrare Mademoiselle de La Vallière. Durante l’evento, molti cortigiani, non trovando alloggio nel castello, dovettero soggiornare in locande vicine, spingendo il re a considerare seriamente un ampliamento della struttura

Su consiglio di Colbert, scelse dunque di includere il piccolo castello di Luigi XIII nei piani di rinnovamento. Luigi XIV desiderava anche ospitare i suoi ministri a Versailles e commissionò a Le Vau la costruzione di ali dedicate agli affari di governo, completate nel 1666. I giardini furono ampliati e decorati con sculture. Nel 1667 venne scavato il Grand Canal. 

Dopo una vittoria militare, il re organizzò il Grand Divertissement Royal de Versailles, presentando la sua nuova amante, Madame de Montespan. Le feste, tuttavia, evidenziarono l’inadeguatezza del piccolo castello, spingendo il re a pianificare un ulteriore ampliamento. Sebbene Le Vau proponesse di demolire il castello esistente, Luigi XIV insistette per preservarlo, portando alla concezione del progetto dell’Enveloppe.

Seconda campagna di costruzione (1669-1672)

Durante la seconda campagna di costruzione a Versailles, si sviluppò il cosiddetto Enveloppe, un secondo edificio circolare attorno al castello esistente, progettato tra il 1668 e il 1672. Questa nuova struttura simmetrica ospitava gli appartamenti del Re e della Regina, adornati con marmo, ferro battuto dorato e balconi. 

I tetti furono rifiniti e il cortile pavimentato di marmo. Le nuove costruzioni triplicarono la superficie del castello e Jules Hardouin-Mansart, succeduto a François d’Orbay, divenne l’architetto principale, realizzando una visione ancora più grandiosa. 

Il nuovo castello, di concezione italiana, si sviluppava interamente in pietra, con avancorpi che ne interrompevano le facciate. La facciata ovest presentava una grande terrazza che separava gli appartamenti del Re e della Regina. Il piano terreno era illuminato da finestre centinate che si affacciavano sui giardini, mentre il piano nobile mostrava una sequenza di nicchie, colonne ioniche e finestre rettangolari. Al secondo piano, l’ordine corinzio era arricchito da una balaustra con trofei e lanternoni.

Nel 1670, Luigi XIV decise di demolire il villaggio di Trianon, a nord ovest del parco di Versailles, per costruire il Trianon de porcelaine, rivestito di porcellana di Delft. Intorno, i cortigiani costruirono le proprie residenze per essere vicini al Re, dando vita a 14 grands hôtels tra il 1670 e il 1671

Versailles, inizialmente solo una residenza di diporto, divenne l’emblema del progetto politico ed economico della monarchia assoluta, con il re al centro dell’amministrazione e della corte.

Terza campagna di costruzione (1678-1684)

La terza campagna di costruzione a Versailles, avviata dopo la firma della pace di Nimega che pose fine alla guerra d’Olanda, segnò una trasformazione significativa del castello. Sotto la direzione di Jules Hardouin-Mansart, l’aspetto attuale della reggia prese forma. La galleria degli Specchi, insieme ai saloni della Guerra e della Pace, divennero l’elemento distintivo di questa nuova fase, mentre i lavori nei giardini segnarono il resto del regno di Luigi XIV. 

Con l’avanzare dei lavori, la reggia necessitava anche di una cornice verde adeguata. I giardini di Versailles divennero uno dei più grandiosi esempi di giardino barocco alla francese. Nel 1682, Luigi XIV decise di trasferire definitivamente la corte a Versailles, nonostante i lavori fossero ancora in corso e ci fossero problemi con l’alloggio dei cortigiani. 

La corte di Versailles rappresentò l’apice della società aristocratica, trasformando i nobili in sostenitori dello Stato e del Re. Luigi XIV stabilì rigide regole di etichetta che regolavano ogni aspetto della vita a corte, creando cerimoniali sacralizzati attorno alle sue azioni quotidiane.

sala degli specchi castello di versailles

ID 47105909 @ Gaspard Walter | Dreamstime.com

La Galleria degli Specchi, costruita tra il 1678 e il 1684, rappresentò uno dei momenti culminanti della terza campagna di costruzione. Questo lungo corridoio, ornato con specchi e decorazioni rococò, collegava gli appartamenti del Re e della Regina, fungendo da spettacolare passaggio tra le diverse residenze. La reggia di Versailles, con i suoi giardini e le sue sale sontuose, divenne un modello per le corti d’Europa, simbolo della potenza e della magnificenza del Re Sole.

Nel corso degli anni, nuove aggiunte e rifiniture trasformarono ulteriormente la reggia. La costruzione dell’Orangerie, delle stalle, del “Grand Commun” e delle ali nord e sud estese la facciata del castello e aumentò la sua grandezza complessiva. 

Nel 1686, la decorazione della Galleria degli Specchi fu completata, e fu immediatamente seguita da eventi importanti come il ricevimento degli ambasciatori del Re del Siam nel 1686 e la decisione di Luigi XIV di sostituire il Trianon di porcellana con il Grand Trianon nel 1687.

Versailles non fu solo una residenza reale, ma un’intera città in espansione, con cortigiani che costruivano le proprie residenze, taverne e alberghi che animavano le strade e una popolazione che raggiunse i 70.000 abitanti alla vigilia della Rivoluzione. La reggia rimase il centro del potere e della cultura francese fino alla fine del regno di Luigi XIV, continuando a esercitare una forte influenza sull’Europa continentale.

Quarta campagna di costruzione (1685-1710)

La quarta campagna di costruzione a Versailles, avviata tra il 1699 e il 1710, fu l’ultimo sforzo edilizio intrapreso da Luigi XIV prima della sua sconfitta nella guerra della lega di Augusta. La sua ultima grande opera fu la costruzione della cappella di Versailles, progettata da Jules Hardouin-Mansart e completata nel 1710 da Robert de Cotte. Con la realizzazione della cappella, si può considerare concluso il periodo di costruzione di Versailles sotto il Re Sole, con ulteriori lavori che riprenderanno solo durante il regno di Luigi XV.

cappella reale versailles

ID 223178687 @ Peerapat Lekkla | Dreamstime.com

L’anno della morte di Luigi XIV, il 1715, fu segnato da un evento significativo a Versailles: il ricevimento dell’ambasciata di Persia. Questa fu l’ultima occasione pubblica organizzata dal Re Sole, come se volesse concludere il suo regno sul palcoscenico di Versailles. Luigi XIV ricevette gli ambasciatori persiani nella sontuosa Galleria degli Specchi, impressionando gli ospiti al punto che fu accordata loro una seconda udienza per la firma di un trattato commerciale e di amicizia tra Francia e Persia.

La morte di Luigi XIV, avvenuta il 1º settembre 1715, segnò la fine del Gran Secolo, così chiamato da Voltaire in onore di Luigi il Grande. Con 77 anni di età e 72 anni e cento giorni di regno sulla Francia, il Re Sole lasciò dietro di sé un’eredità monumentale, incarnata nella magnificenza di Versailles.

Versailles dopo Luigi XIV

Luigi XV salì al trono nel 1715, ma essendo ancora un bambino, il suo tutore Filippo d’Orléans si trasferì a Parigi e la corte si spostò temporaneamente alle Tuileries. Durante la reggenza, il duca di Noailles propose persino la demolizione del castello di Versailles.

Nel 1722, a 12 anni, Luigi XV tornò a Versailles e si stabilì negli appartamenti di Luigi XIV, cercando di mantenere le tradizioni del luogo. Tuttavia, a differenza del predecessore, Luigi XV non mostrò particolare affetto per Versailles, preferiva infatti trascorrere il tempo altrove. Le trasformazioni durante il suo regno inclusero la demolizione di alcune parti del castello e la costruzione di nuove strutture come il Petit Trianon, il salone di Ercole e l’Opéra.

Durante il regno di Luigi XVI, invece, la vita di corte a Versailles iniziò a perdere il suo antico splendore, con la fuga dei cortigiani e della famiglia reale, e l’assenza di comfort negli appartamenti, privi di bagni e riscaldamento. Il re tentò di restaurare il palazzo, desiderando rendere Versailles più confortevole e moderna, nonostante le limitate risorse finanziarie. Questo portò a interventi modesti, come la decorazione delle boiseries e l’acquisto di mobili dalle fabbriche di Gobelin e Lione.

La regina Maria Antonietta, presso il Petit Trianon, costruì l’Hameau, un villaggio dove poteva sfuggire all’etichetta di corte e vivere una vita più semplice con i suoi figli. Amava anche i giardini e le piante della Reggia, trovando in essi un rifugio dall’isolamento e dalla negligenza del marito, e preferendo una vita bucolica e giocosa con i suoi amici più intimi.

mulino tenuta della regina versailles

ID 81170951 @ Erix2005 | Dreamstime.com

Luigi XVI, all’ascesa al trono nel 1774, fece costruire una biblioteca per le sue esigenze personali, decorata da Ange-Jacques Gabriel e Jules-Antoine Rousseau, con un tavolo appositamente realizzato per esporre le sue porcellane di Sèvres. In questa biblioteca, nel 1785, il re ordinò l’arresto del suo grande elemosiniere.

Nel 1783, fu realizzato il Cabinet doré, originariamente collegato agli appartamenti di madame Adelaide e trasformato in una sala espositiva per la collezione di stoviglie in oro di Luigi XIV. Con Luigi XVI, divenne un ambiente museale, luogo di esposizione della collezione personale del re, incluso il suo assortimento di farfalle.

La Rivoluzione Francese e il declino della Reggia

versailles rivoluzione francese

Versailles, simbolo del potere monarchico francese, fu teatro della sua ascesa e della sua rovina durante la Rivoluzione. Gli Stati generali del 1789 segnarono l’inizio del declino, seguiti dal trasferimento della corte a Parigi nel 1789. 

Nel 1791, i simboli della monarchia furono rimossi e nel 1792 il palazzo fu saccheggiato. Dopo l’esecuzione di Luigi XVI nel 1793, i mobili di Versailles furono messi all’asta e molti finirono in Inghilterra per arredare residenze reali. 

Charles-François Delacroix propose di demolire il palazzo per farne terreno coltivabile, ma l’idea fu scartata come impraticabile. I rivoluzionari, invece, trasformarono i giardini per scopi agricoli e i luoghi come il Petit Trianon divennero ritrovi rivoluzionari. 

Versailles, una volta simbolo di potere regale, subì il rovescio della storia, testimoniando il crollo della monarchia francese.

Versailles nel XIX Secolo

versailles nel XIX secolo

Napoleone Bonaparte, nel 1804, prese ufficialmente possesso della reggia di Versailles attraverso il suo gran maresciallo di palazzo. Sebbene il complesso fosse ancora in piedi, era completamente vuoto. Nel 1805, papa Pio VII tenne un Angelus a Versailles durante l’incoronazione di Napoleone a Parigi.  

Il palazzo rimase inutilizzato fino al ritorno della monarchia. Napoleone progettò di trasformare il Grand Trianon nella sua residenza estiva, ma i progetti più ambiziosi di trasformare Versailles furono interrotti dalle spese di guerra. 

Nel 1810, dopo il matrimonio con Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, riprese l’idea di trasformare Versailles, ma solo il Grand Canal fu ripristinato

La restaurazione borbonica nel 1815 vide Luigi XVIII avviare lavori di restauro, senza però trasferirsi lì stabilmente. Luigi Filippo I decise invece di trasformare Versailles in un museo nazionale della storia francese. La Galerie des Batailles, completata nel 1837, voleva infatti celebrare le vittorie militari della Francia

Durante il secondo impero, Napoleone III contribuì alla conservazione del castello, ma non intraprese grandi progetti di trasformazione.

Pierre de Nolhac, nominato curatore del museo nel 1892, iniziò un ambizioso programma di restauro e riqualificazione. La sua rivoluzione nel restauro portò nuova vita a Versailles, attirando donatori influenti e portando alla creazione della Società degli Amici di Versailles nel 1907.

Il XX Secolo e la preservazione della Reggia

Nel 1919, il trattato di Versailles fu firmato nella Galleria degli Specchi, simbolo della vittoria della Francia. Tuttavia, i giardini erano ancora fortemente trascurati. Fu John D. Rockefeller a finanziarne il restauro pochi anni dopo, spingendo anche il governo francese a stanziare un budget annuale per il castello.

Durante la seconda guerra mondiale, Pierre Ladoue, ispettore generale delle belle arti, salvò molte opere spostandole altrove. Anche con la presenza nazista a Versailles, il castello rimase pressoché vuoto. Dopo la guerra, le opere furono riportate in sede e i lavori di restauro ripresi.

Dal 1951, Charles Mauricheau-Beaupré, conservatore del complesso di Versailles, richiamò l’attenzione sul degrado del castello. Nel 1952, chiese aiuto alla popolazione francese per salvare Versailles, ottenendo fondi dalla Banca di Francia e dalla popolazione, nonché il supporto di artisti come Henri Matisse e Jean Cocteau. La collaborazione portò avanti i lavori di restauro, mantenendo viva l’eredità culturale di Versailles.

Versailles oggi

Versailles tornò poi sotto il controllo del presidente francese per accogliere capi di stato stranieri in visita, tra cui John Kennedy, Elisabetta II, lo scià Mohammad Reza Pahlavi, Mikhaïl Gorbatchev e Boris Eltsin

Il generale De Gaulle ordinò la ristrutturazione del Grand Trianon per ospitare i capi di stato, riservando un’ala anche per il presidente. Nel 1999, il tutto tornò sotto il controllo del castello. Il Pavillon de la Lanterne diventò residenza presidenziale secondaria nel 2007 con Sarkozy.

Versailles fu anche oggetto di un attentato nel 1978 da parte di nazionalisti bretoni, che danneggiarono  diverse sale con una bomba. 

Dopo la terza repubblica, Versailles ospita il congresso del Parlamento francese, con trenta appartamenti occupanti 7.000 m² nell’Ala di Mezzogiorno.

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5 curiosità sulla costruzione della Reggia

La storia della Reggia di Versailles è avvolta da un fascino unico, fatto di intrighi di corte, sfarzo regale e curiosità architettoniche. Dietro le sontuose facciate e i maestosi giardini, si nascondono storie affascinanti che rivelano l’ingegno e la visione dei suoi creatori. 

Oltre alla sua bellezza intrinseca, la Reggia di Versailles è impressionante anche per i suoi grandi numeri. Ogni aspetto del palazzo è caratterizzato da dimensioni mastodontiche e cifre stupefacenti.

Migliaia di braccia

Durante la costruzione della Reggia di Versailles, migliaia di operai lavoravano incessantemente sotto il rigido controllo degli architetti reali. Si stima che fino a 36.000 operai abbiano contribuito alla costruzione della reggia, con compiti che andavano dalla posa delle fondamenta alla decorazione degli interni. 

Dominio sulla natura

Un aneddoto affascinante riguarda la deviazione del fiume Eure per alimentare i maestosi giochi d’acqua dei giardini di Versailles. Quest’opera titanica richiese la costruzione di un sistema complesso di canali e dighe per indirizzare le acque del fiume verso i laghi e le fontane dei giardini, aggiungendo un elemento di grandiosità tecnologica alla magnificenza architettonica della reggia.

Problemi di spazio

Con circa 700 stanze, 67 scaloni, centinaia di camini e più di mille camere di servizio, la reggia è un vero e proprio labirinto di lusso e grandezza. I suoi giardini si estendono su un’area di oltre 800 ettari, con quasi 200.000 alberi e centinaia di migliaia di fiori piantati annualmente.

Qualcuno ha sete?

Le fontane di Versailles, con i loro intricati giochi d’acqua e le sculture maestose, richiedevano un complesso sistema idraulico composto da 35 chilometri di condotte, 221 fontane e 1.252 getti d’acqua. Durante le grandi feste di corte, venivano utilizzati tra i tre e i seimila chilolitri d’acqua per alimentare le fontane, creando uno spettacolo senza precedenti.

Questione di budget

Anche le cifre finanziarie sono impressionanti: si stima che la costruzione e la manutenzione della reggia abbiano richiesto una spesa totale di oltre 2-3 miliardi di euro (in valuta attuale), rendendo Versailles una delle dimore reali più costose mai costruite.

Domande frequenti sulla storia di Versailles

Per quale motivo fu costruita la Reggia di Versailles?

La Reggia di Versailles fu costruita principalmente come simbolo di potere e magnificenza della monarchia francese
Fu commissionata da Luigi XIV per servire come residenza reale e centro del potere politico e culturale della Francia
La sua costruzione era anche mirata a consolidare il controllo del re sulla nobiltà, fornendo uno sfarzoso ambiente di corte che richiamava l’attenzione e l’adesione degli aristocratici alla sua persona.

Chi abitava nella Reggia di Versailles?

La Reggia di Versailles era abitata dalla famiglia reale francese, inclusi il re, la regina e i loro figli
Oltre alla famiglia reale, la corte comprendeva nobili, cortigiani, ministri e altri membri dell’aristocrazia
La reggia ospitava anche una vasta cerchia di servitori e personale che gestiva le attività quotidiane del palazzo.

Cosa si faceva nella corte di Versailles?

Nella corte di Versailles si svolgevano una varietà di attività legate alla vita di corte e al cerimoniale reale. Queste includono ricevimenti, feste, balli, spettacoli teatrali, concerti, cerimonie religiose, incontri politici e diplomatici, nonché attività di intrattenimento come la caccia e giochi all’aperto
La corte di Versailles era anche il centro del potere politico e amministrativo della Francia, dove si discutevano questioni di stato e si prendevano decisioni importanti.

Perché la Reggia di Versailles è il simbolo dell’assolutismo?

La Reggia di Versailles è considerata il simbolo dell’assolutismo per diversi motivi. Prima di tutto, fu costruita da Luigi XIV, il “Re Sole”, il cui regno è spesso associato all’apice dell’assolutismo monarchico in Francia
Il palazzo stesso era progettato per esprimere il potere e la grandezza del re, con le sue imponenti dimensioni, l’opulenza degli interni e i lussureggianti giardini paesaggistici. Inoltre, Versailles era il centro del potere politico e amministrativo della Francia, dove il re esercitava il suo controllo su nobili, cortigiani e funzionari di stato. 
Il cerimoniale di corte e le rigide regole di etichetta che regnavano a Versailles enfatizzavano la posizione sovrana del re e la sua autorità incontrastata
Infine, la costruzione e l’arredamento di Versailles furono finanziati attraverso tasse esose e lavori forzati, sottolineando ulteriormente il dominio assoluto del re sulla sua nazione.

Conclusioni

Bene, siamo giunti alla conclusione di questo viaggio attraverso la storia e le curiosità che circondano la maestosa Reggia di Versailles

Abbiamo esplorato la sua storia, dalla fondazione sotto Luigi XIV fino al suo ruolo significativo nei secoli successivi. Attraverso i secoli, Versailles è stata molto più di una semplice residenza reale; è stata il fulcro del potere politico, il palcoscenico di eventi storici cruciali e il simbolo dell’assolutismo monarchico

Abbiamo anche esaminato da vicino le curiosità sulla costruzione di questo magnifico palazzo, scoprendo i dettagli intricati del suo design e le storie che stanno dietro la sua creazione. 

Infine, abbiamo affrontato una serie di domande frequenti, fornendo una panoramica completa delle persone che abitavano a Versailles, delle attività svolte nella sua corte e del suo significato come simbolo dell’assolutismo. 

La Reggia di Versailles rimane una testimonianza vivente della grandezza e della complessità della storia francese. Continua a incantare e ispirare visitatori da tutto il mondo con la sua bellezza senza tempo e il suo ricco patrimonio culturale.

Se hai ancora domande o curiosità sulla Reggia di Versailles, non esitare a lasciare un commento qui sotto

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